Se ne trova menzione anche nella satira VIII di Giovenale (vv. 79-84), molto cara a Kant, che la cita nella Critica della ragion pratica (Ak. V, p. 283), ne La religione entro i limiti della semplice ragione (Ak. VI, p. 49) e nella Dottrina del diritto della Metafisica dei costumi (Ak. VI, p. 394).
esto bonus miles, tutor bonus, arbiter idem
integer; ambiguae si quando citabere testis
incertaeque rei, Phalaris licet imperet ut sis
falsus et admoto dictet periuria tauro,
summum crede nefas animam praeferre pudori
et propter uitam uiuendi perdere causas.
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